Manca il coraggio, manca una strategia (con video)

Dall’ultimo consiglio comunale (clicca qui per una sintesi) non poteva uscire testimonianza migliore di due visioni completamente differenti.

Mai come in occasione della discussione sulle scelte viabilistiche di Via Cairoli si è assistito infatti a dichiarazione più sincera da parte del Sindaco Ceffa che ha di fatto ammesso le modalità che regolano la loro azione, mirata alla spasmodica ricerca del mantenimento del consenso, attraverso l’elargizione di attenzioni a macchia di leopardo a simpatizzanti, amici, sostenitori, elettori in genere.

Lo si era già visto con l’occupazione sistematica di ogni posto pubblico retribuito disponibile (e talvolta anche creato ad arte) da parte di persone che come unico dato curricolare di rilievo hanno i voti portati al partito: stavolta si tratta più modestamente di qualche parcheggio, ma il senso non cambia.

Via Cairoli è un piccolo esempio di come il futuro della città viene sacrificato non solo per incapacità ma proprio per mantenere lo status quo, consapevoli che ogni miglioramento, ogni innalzamento dell’asticella, ogni passo avanti nella cultura della cittadinanza li spazzerebbe via con un soffio.

Una Amministrazione che già ha i suoi grandi problemi ad amministrare (cioè gestire l’esistente) e che di fronte al “governo” (cioè alla direzione da dare) della città si inabissa per mancanza di idee. Come dichiarato dal nostro consigliere Bellazzi nel suo intervento, mancano coraggio e strategie.

La loro agenda è infatti dettata da terzi: da chi ha un supermercato da aprire, da imprese edili che vogliono costruire, da proprietari di terreni desiderosi di monetizzare, da commercianti che come massima spinta progettuale hanno il mantenere l’esistente e il parcheggio davanti al negozio.

Manca completamente e da sempre la progettualità prospettica: dalla Giunta non arriva alcuna indicazione sulla strada da percorrere per perseguire il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, alcuna proposta per la crescita, alcuna visione prospettica per una comunità che non solo economicamente ma anche demograficamente avrà un futuro insostenibile.

Se ne stanno infatti andando i giovani che in città non trovano alcun motivo per restare, né scolastico né lavorativo né di svago.

Chi resta invecchia e non esistono progetti per sfruttare le sue esperienze e le sue capacità residue.

Il massimo sforzo è volto al sostegno sociale con i costi e le difficoltà che comporta, senza pensare però a progetti di prevenzione che ridurrebbero le necessità che invece vengono sempre “rincorse”. Anche in questo senso gli irripetibili fondi PNRR saranno una occasione persa perché “spesi” anziché “investiti” su progetti in grado di innescare crescita e quindi, di fatto, di ripagarli.

Se avete un po’ di tempo guardate l’intervento, praticamente una mini-confessione del disinteresse a progettare la città.

Appare chiara l’incapacità a “vedere” la Vigevano del futuro che dovrà essere capace di mantenere in città i propri giovani dando loro sostenibilità, formazione, lavoro, qui dove sono cresciuti.

Ed è proprio su questi temi che si gioca la partita e la questione non può essere demandata ai soliti che hanno già dimostrato di non saperla gestire. Occorre che la cittadinanza si alzi e partecipi, dia la scossa a una politica miope ed incapace.

La svolta deve venire da voi. Solo così si riuscirà a slegare Vigevano e a progettarla insieme come una vera città e non come il paesone nel quale è stata trasformata.

#slegavigevano