La maggioranza non c’è più

Collaborare con la maggioranza in funzione dell’interesse di una città portata allo stremo da vent’anni di non governo. 

Questo era ciò che abbiamo predicato fin dall’ inizio: che ci fosse ascolto e condivisione, che ci si elevasse dalle solite pseudo politiche costantemente destinate soltanto al mantenimento del consenso e non alla crescita di Vigevano. 

Non è stato fatto e ora non si può chiedere conto a noi di un atto che non ci ha reso fieri, ma che era dovuto, alla luce di una crisi tutta interna alla (ex)maggioranza.

Ora, dopo aver assistito a fatti e a scene indegne di un Paese civile, vengono naturali alcune domande, come ad esempio, che Paese è quello nel quale un documento protocollato viene perso (nella migliore delle ipotesi) o sottratto (nella peggiore) in un ufficio pubblico? 

Che razza di Paese è quello in cui l’assessore alla sicurezza può impunemente interrompere un servizio pubblico?

Che Paese è quello nel quale il Prefetto, primo rappresentante dello Stato sul territorio nonché tutore delle garanzie per i cittadini, finge che non sia accaduto nulla pur di non essere disturbata nelle sue pressanti nonché ben remunerate funzioni?

Che Paese è quello dove gente che dovrebbe rappresentare la parte più dignitosa della società cambia idea a seconda dell’interlocutore del momento, senza nemmeno un fremito di vergogna?


Che schifo di Paese è quello in cui non c’è una sola norma che venga rispettata, dove non esiste certezza di nessuna regola?

Quale Paese stiamo narrando ai ragazzi che poi vorremmo coinvolgere per indurli a votare anziché a fregarsene come fanno sempre più numerosi e a questo punto forse pure con ragione?

Chi potrà trattenere gli stessi ragazzi dall’andarsene via da questo Paese, da questa città, in cerca di mondi normali, seri, rigorosi?

Una pagina vergognosa è stata scritta nei giorni scorsi nella nostra città, squallido esempio di che razza di Paese sia diventato il nostro, costruito ad uso e consumo dei potenti e di chi ha tempo e soldi per tutelarsi anziché di tutti come ci hanno sempre raccontato. 

Tutto ciò è avvenuto a coronamento di due anni di frenetica ricerca da parte dell’Amministrazione, di mantenere il consenso attraverso favori e attenzioni, due anni che  hanno portato, oltre a bloccare la città, a creare una maggioranza che non c’è, anche a livello numerico, così che ora una sola cosa dovrebbe essere fatta da parte del Sindaco in un atto di presa di coscienza e di responsabilità: prendere atto del fallimento e rassegnare le proprie dimissioni dando una nuova possibilità alla città. 

Vigevano infatti affonda nell’incuria, nel pressapochismo, nell’irregolarità, nell’insicurezza: ai Vigevanesi va consentito di cercare nuove strade per costruirsi un futuro diverso, magari per una volta lasciando da parte il sé, il guadagno personale attraverso la ricerca di piaceri, favori, mancette e stipendi per anteporre il “noi“ e la crescita di tutti.