Mercato Coperto: sarà davvero riqualificazione?

Non pensavamo di mettere in imbarazzo l’Amministrazione chiedendo la convocazione delle commissioni consiliari III e VIII per discutere ormai a poche settimane dall’inizio dei lavori, il progetto di ripristino della soletta del Mercato Coperto e la riqualificazione dell’area di via Rocca Vecchia.

Intervento di cui nessuno discute la necessità ma sul quale le perplessità sono moltissime per quanto concerne l’unica area che abbia anche una valenza sociale, commerciale e turistica tra tutti i lotti dell’intervento in questione. Abbiamo percepito imbarazzo sin dall’inizio nel tentativo di giustificare scelte che sembrano calate dall’alto senza molto studio e approfondimento. La politica al solito ha mandato avanti i tecnici, senza esporsi.

La sensazione è che la carenza di fondi abbia consigliato a tutti di procedere spediti con la soluzione più economica mettendo il silenziatore su quasi tutte le scelte tranne che, in un rigurgito di ingiustificato narcisismo, per la presentazione della soluzione architettonica scelta per il mercato coperto.

Ovviamente non è stato solo il narcisismo ma soprattutto il tentativo di far passare sotto traccia il previsto abbattimento di dieci bellissimi e sanissimi tigli lungo la via Rocca Vecchia.
Tentativo che ha però inopinatamente svegliato parte della Vigevano appisolata che conosciamo e che ha trovato ancora una volta i giochi fatti senza alcuna discussione apprendendo anche che le decisioni finali vengono stabilite sulla base del sentimento quotidiano del Sindaco e di una piccola corte, come di fatto ammesso dall’Arch. Cinà rispondendo a specifica domanda sui criteri seguiti per la scelta fra i tre studi di fattibilità presentati dagli Architetti Oddo e López.

Sempre a nostra domanda un’altra risposta di Cinà spiega che a fronte di una valutazione di fattibilità che computa attorno ai 900000 euro la spesa per la autodefinita “riqualificazione” dell’area sono disponibili soltanto 250000 euro derivanti da una perequazione derivante dallo scempio El Alamein, altra perla dell’Amministrazione.
È chiaro dunque come con quei soldi non si riuscirà probabilmente nemmeno a concludere la copertura del piano di calpestio una volta completati i lavori sulla soletta, figuriamoci la copertura!

Sui tigli la cui sorte sta a cuore a tantissimi vigevanesi, la responsabilità politica è chiara: la scelta è stata lasciata di fatto alla ditta che ci lavorerà e che ovviamente non poteva che scegliere la via più semplice ed economica, l’abbattimento di 10 piante in buona salute, con l’avallo anche tecnico del Comune senza che, a oggi, nessuno si sia preoccupato di far eseguire una perizia agronomica che comunque per legge dovrà essere allegata alla pratica.

Altra scelta politica il mantenimento dei posti auto che se tolti, avrebbero permesso ben altre progettualità sull’area. Ma si sa, a Vigevano sembra che tutto funzioni in base ai posti auto e nient’altro.

In definitiva secondo noi una pessima figura da parte dell’Amministrazione che ancora una volta, agendo senza consultare nessuno, regalerà alla città un’opera monca, senza significato alcuno di recupero e di rilancio, evidenziando ancora una volta pressapochismo e la storica mancanza di visione che fa cascare le braccia.

Alla fine ci siamo sentiti accusare di essere eccessivamente critici nei confronti della città e degli uffici ma la realtà è che proprio perché conosciamo perfettamente le potenzialità di Vigevano vorremmo vederla sempre tutelata e per quanto riguarda gli uffici, sappiamo bene che la responsabilità è della politica e non dei tecnici che fanno ciò che viene loro richiesto. Il fatto però è che sapendo di aver a disposizione 250-300 mila euro quello che avremmo proposto noi poteva essere un concorso di idee a step, ovvero chiedere a dei professionisti di raccontare cosa avrebbero potuto fare con quella disponibilità e magari anche con il doppio oppure con un milione di euro.

Certo, noi in passato avremmo anche chiesto a Conad, in cambio della deroga concessa in base a una inverosimile “tutela dei prodotti del territorio” cui solo Sindaco e vicesindaco di allora potevano fingere di credere, il raddoppio sopraelevato del parcheggio della stazione anziché una rotonda che serve solo al supermercato e un parcheggio nascosto ai più. Ma noi da anni abbiamo una idea strategica sulla città e l’abbiamo spesso illustrata, nascendo essa dalla condivisione con i cittadini.

Noi però siamo all’opposizione e i cittadini hanno votato dimostrando di preferire questo livello di interventi. Speriamo allora che dopo 25 anni di disastri gli elettori si siano finalmente convinti, non è mai troppo tardi per cambiare idea.

Per farvi un’idea personale della questione vi consigliamo la visione dell’incontro: https://vigevano.consiglicloud.it/meetings/QVdseWlYemJYMmM9?s=36